Abbiamo
la falsa credenza che il Presidente della Repubblica debba essere un Leader
politico, capace di riempire piazze e di canzonare il popolo. Nulla di più
sbagliato (e pericoloso!). Il Presidente ha tutt’altro ruolo, arbitro e garante
del rispetto delle regole. Proprio per questo è necessaria una figura che
conosca quelle regole.
Sergio
Mattarella a pelle non mi entusiasma ma di certo merita rispetto per quella che
è la sua storia personale istituzionale e politica. Ogni persona ha infatti una propria storia, della
quale molto spesso non conosciamo nulla, ma ciononostante abbiamo la
presunzione di dare giudizi, di attribuire etichette.
E’ democristiano, non è un mai stato un leader, parla poco, ha un
aspetto malinconico, guida una panda grigia come i suoi capelli, se non fosse
stato per il fratello morto ammazzato non avrebbe fatto carriera e chi più
ne ha più ne metta. Siamo amanti del
pettegolezzo, non c’è che dire. I nostri giudizi si fermano al gossip e non
vanno oltre.
Dicevo,
ogni uomo ha una storia che parla per sé. Se ci sforzassimo veramente di
leggere la storia di Sergio Mattarella capiremmo che forse si tratta dell’uomo
giusto al momento giusto.
E’
anzitutto un uomo, come forse molti di noi non sono. Un uomo che sa cos’è il
dolore, quello vero, quella che porta con sé il peso del corpo del fratello
Piersanti, giustiziato dalla Mafia. Sono convinto che sia la persona giusta
quantomeno per comprendere le sofferenze degli italiani.
E’
poi uno dei maggiori conoscitori della Costituzione italiana e delle
Istituzioni. Professore di diritto costituzionale e parlamentare nonché giudice
della Corte Costituzionale. Chi meglio di lui potrà garantire il rispetto delle
regole e soprattutto fare da contrappeso al Governo e Parlamento?
Ultimo
ma non da ultimo, Mattarella è stato un discreto politico, nulla di eclatante,
certo, ma sempre con la schiena dritta (leggasi il caso delle sue dimissioni per
contrarietà alla Legge Mammì). Mai colpito da scandali o autore di
comportamenti folkloristici. Magari sarà poco conosciuto a livello internazionale, come del resto non lo era Napolitano nel 2006, ma sono sicuro che saprà difendere l'Italia al pari del suo predecessore. Il suo nome è poi associato a due degnissime riforme:
l’abolizione del servizio di leva obbligatorio e il Mattarellum, l’ultimo grande sistema elettorale che abbiamo avuto
in Italia.
Al netto dei chiacchiericci da bar, dei
grillini, dei leghisti, dei Travaglio e compagnia compagnia cantante, Mattarella sarà un
grande Presidente, o almeno le premesse per esserlo ci sono tutte.